L’Infermiere può prescrivere le radiografie, e noi TSRM?

La Regione Veneto ha deciso: l’Infermiere può prescrivere accertamenti diagnostici compreso le radiografie, eliminando così il “passaggio formale” del medico. E noi TSRM?

Le radiografie prescritte dai colleghi Infermieri le eseguirà il medico radiologo così come previsto dal D.Lgs 187/2000? PER SAPERNE DI CLICCA QUI

Ecco perchè la Consulta Nazionale TSRM in data 7 aprile u.s. ha scritto alle Regioni e alle Commissioni parlamentari Salute e Politiche europee richiedendo formalmente un loro intervento per valorizzare la Professione di TSRM, per leggere la lettera di RICHIESTA VALORIZZAZIONE TSRM ALLE REGIONI CLICCA QUI

Nota: Se altri colleghi, strutturati e studenti, desiderano essere inseriti nella mailing list TSRM, possono inviare la richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]  con all’oggetto “RICHIESTA ISCRIZIONE MAILING LIST TSRM“.

12 Risposte a “L’Infermiere può prescrivere le radiografie, e noi TSRM?”

  1. Secondo la legge 187/00, il prescrivente è il medico chirurgo o l’odontoiatra, non esiste che un infermiere professionale prescriva esami radiologici o ecografici, stiamo scherzando spero, è penale. Inoltre l’articolo dice ‘invierà allo specialista per accertamenti diagnostici’ non dice radiologici. Potrà magari inviare direttamente il paziente dal pediatra o dall’ostetrico ma mica in radiologia. Al limite potrà richiedere esami ematologici ma ho grossi dubbi.

  2. Io leggo: … Il personale infermieristico, ritenute sufficienti le informazioni raccolte, potrà inviare direttamente il paziente dallo specialista per la visita o l’accertamento diagnostico, eliminando così il “passaggio formale” del medico, autorizzato a delegare loro ulteriori compiti, quali la rimozione delle suture.
    Le radiografie mi risulta essere “accertamento diagnostico”
    Ma il problema non è che i colleghi infermieri richiedano radiografie, se ben preparati va bene. Quello che non va bene è che noi non possiamo fare radiografie in assenza del medico radiologo e preferiscono chiudere turni e strutture. Hai letto l’articolo su questo sito “segnalazione alla conferenza delle regioni e commissioni 0arlamentari”? C’è un esempio di chiusura di struttura perché non c’è il medico radiologo PER UNA MOC!!! Leggi l’articolo.

  3. Secondo me sbagli. Il problema é proprio questo!
    Ma quale preparazione in più deve avere un infermiere che non abbia già un tecnico?

  4. Ormai è consuetudine in molti ospedali, che l’infermiere, specialmente durante i turni di notte, si sostituisca al medico di p.s., prescrivendo esami diagnostici di vario tipo, specialmente di tipo radiologico, a volte senza neanche visitarlo. Occorre subito una normativa che regolamenti questa consuetudine, ormai consolidata, a difesa del paziente stesso.

  5. Questo breve confronto di idee tra Sellitti e Ghinello la dice lunga sui danni provocati dalla politica professionale fatta con “il cappello in mano” degli ultimi 20 anni.
    Una Federazione che ha accettato supinamente il D.Lgs.187/00, ha firmato quel famigerato protocollo d’intesa sul management del dicembre 2013… non ha prodotto solo le basi per avere Linee guida art. 6 come quelle emanate, ma ha spento il cervello dei TSRM, impedendo loro di immaginare (e realizzare) una Professione più grande!
    Quindi, non mi meraviglia che qui in Italia colleghi come Ghinello, come giustamente dice Sellitti, invece di dire che il D.Lgs. 187/00 calpesta la nostra autonomia, sostiene che ci salverà da prescrizioni addirittura infermieristiche!
    Nel Regno Unito è recentemente iniziato un percorso per permettere ai tecnici di radioterapia di prescrivere farmaci! Noi siamo ancora con il cappello in mano!

    http://www.sor.org/news/therapeutic-radiographers-undertake-independent-prescribing

  6. Io ho semplicemente affermato che un infermiere non può prescrivere esami radiologici per la 187 e che gli accettamenti diagnostici che vengono nominati nell’articolo non sono per forza di cosa radiologici, anzi non possono proprio esserlo. Se qualche infermiere prescrive radiografie sostituendosi al medico e usando la sua firma, si prende le sue responsabilità sapendo che è denunciabile per abuso della professione. Poi che la 187 sia una legge che limita in parte limita la nostra professione posso anche essere d’accordo, ma questo è un altro discorso.

  7. Da noi sono anni che ci arrivano richieste di esami radiografici prescritti, il più delle volte correttamente, dai colleghi infermieri del PS…tra l’altro il software in dotazione lo prevede e nessuno dei Medici Radiologi ha mai posto obiezioni a relazionare esami firmati dagli infermieri…

  8. Anch’io Pierluigi mi sono espresso male, scusami.
    Non volevo dire che a me va bene l’infermiere prescrittore o che dobbiamo diventare come i tecnici di radioterapia inglesi.
    Volevo solo dire che, dopo dieci anni in cui la nostra professione ha foraggiato università e professori universitari radiologi con master, laurea e laurea specialistica…ci ritroviamo a non poter fare una densitometria in autonomia e responsabilità.

  9. Caro collega Pierluigi, la verità è che Il D.Lgs 187 non solo ci limita ma ci EQUIPARA AGLI INFERMIERI ED INFERMIERI PEDIATRICI, infatti, noi come loro (secondo il D.Lgs 187/2000) possiamo utilizzare gli apparecchi radiologici SOLO PER DELEGA DEL MEDICO SPECIALISTA nonostante i nostri tre anni di studi in tecniche radiologiche, “… Articolo 5 Responsabilità comma 3) Gli aspetti pratici per l’esecuzione della procedura o di parte di essa possono essere delegati dallo specialista al tecnico sanitario di radiologia medica o all’infermiere o all’infermiere pediatrico, …” Questa è la dura, cruda e pura verità! Poi possaimo anche far finta di non vedere. Condivido le osservazioni di Antonio Alemanno, in tutti questi anni il gruppo dirigente ha rinunciato alla valorizzazione dei TSRM, i documenti sottoscritti lo dimostrano in modo inequivocabile. Non solo, invece di fare sinergia con la comUnità dei TSRM TUTTA, ha preferito contrapporsi a LORO.

  10. Un’ultima cosa a dimostrazione della mia tesi: l’Italia è l’unico Paese europeo a cui, con il benestare del Ministro della Salute Lorenzin, è stata riservata una traduzione della Direttiva Europea 2013/59 falsa. Nella quale niente spetta al TSRM ma tutto ricade sotto la responsabilità del medico specialista.
    Questo caso, tutto italiano, è lontano dal risolversi. E senza la Consulta non se ne sarebbe neanche parlato! La 187/00 ci ha spento il cervello!

  11. Buonasera.

    Alcuni anni fa nella mia Azienda fu tentata questa strada, elaborando una sorta di “procedura” che avrebbe consentito ai colleghi Infermieri di prescrivere esami radiografici.

    Noi TSRM ci opponemmo strenuamente a tale sviluppo perché, se è vero che questo possa rappresentare una crescita professionale per gli Infermieri, non si capiva bene dove sarebbe stata la “nostra” di crescita. La cosa fu bloccata proprio grazie al D.lgs. 187/2000, che prevede che le esposizioni mediche possano essere richieste, motivandole, solo da un “laureato” in Medicina.

    Perciò, con tutto il rispetto per i colleghi Infermieri laureati, non mi pare proprio che la loro sia una laurea in medicina!

    Io, personalmente, mi rifiuterei di eseguire un esame radiologico non richiesto da un Medico. Al limite, e questo fu il motivo per cui nella mia Azienda non se ne fece nulla, ogni volta che arrivasse un Paziente con una richiesta formulata da qualsivoglia operatore che non sia laureato in medicina, si dovrebbe chiamare il medico radiologo.

    Provate ad immaginare questo scenario: l’Infermiere (con titolo accademico ed inquadramento giuridico/economico del tutto sovrapponibili al nostro) ci fa una richiesta di prestazione radiologica alla quale noi, in teoria, non potremmo opporci e, per di più, per poterla eseguire dovremmo chiedere “il permesso” al medico radiologo. Che fine!!
    Per quanto riferito all’art. 5 sugli aspetti pratici, mi sembra di ricordare che lo stesso affermi, più o meno “ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze professionali”. Perciò…

    Sarebbe comunque interessante sapere cosa ne pensa in merito la nostra dirigenza nazionale.

    Un caro saluto.

    Gian Mario

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