La professione di Tecnico di Radiologia Medica: un’anomalia tutta italiana

Lo scorso 2 dicembre 2016, i componenti della Consulta Nazionale TSRM Antonio Alemanno, Mario Coriasco e Francesco P. Sellitti, facendo seguito all’articolo informativo dal titolo “Primario vuole denunciare TSRM: un nuovo caso Marlia/Barga? – QUESITO 8”, hanno pubblicato su Quotidiano Sanità un articolo circa “un’anomalia tutta italiana” che riguarda l’esercizio della professione di Tecnico di Radiologia Medica e la vigente normativa sull’esposizione radiologica. Il Decreto legislativo in questione, dovrebbe avere, come tutte le normative, nelle intenzioni di porre come prioritario il bene del cittadino-utente-paziente: in realtà, come sappiamo, così non è stato e non è, infatti la normativa di riferimento (D.Lgs 187/2000) è stata utilizzata per affermare la  gerarchia tra professioni (nel caso soecifico tra medico e tecnico radiologo) che può mettere a rischio la vita di un paziente e la serenità di un professionista, facendogli rischiare il tribunale per il solo fatto di svolgere al meglio la propria Professione e il proprio lavoro.

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