TSRM – MORTE DI UNA PROFESSIONE

19/12/2013

TSRM – MORTE DI UNA PROFESSIONE

Care Colleghe e Colleghi,

dopo gli avvenimenti di Marlia e Barga, ci aspettavamo che il nostro gruppo dirigente nazionale ci facesse fare un salto di qualità chiaro ed inequivocabile come si conviene ad una Professione, invece ……… si è consumato un “delitto”: la morte della Professione di TSRM.

Infatti, il 25 e 26 ottobre 2013, il Comitato Centrale della Federazione Nazionale TSRM proponeva l’approvazione da parte del Consiglio Nazionale (tutti i Presidenti dei Collegi TSRM italiani) di un importante documento dal titolo “Management della erogazione delle prestazioni di diagnostica per immagini”, ovvero la nostra VITA Professionale e Lavorativa. In quell’occasione il Comitato Centrale e il Consiglio Nazionale approvavano il documento, decretando di fatto LA MORTE DELLA PROFESSIONE DI TSRM.

Il Documento diventava successivamente “documento d’intesa” fra Federazione Nazionale TSRM con la SIRM, il Sindacato Radiologi e le Associazioni scientifiche dell’area radiologica, e così trasferito al Ministero della Salute. Il documento è scaricabile al seguente link:

http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=4676443.pdf

Prima di argomentare circa la mia sia pur lugubre affermazione “TSRM-morte di una professione” mi corre l’obbligo di segnalarvi quanto segue:

–       Fra i firmatari del “documento d’intesa” (d’ora in poi solo “documento”) c’è il Sindacato dei medici radiologi e non il Sindacato dei TSRM. (immagino perché non invitati) e forse perché rappresentano professionisti e persone di seconda categoria quali sono considerati i lavoratori del comparto tecnico sanitario ed infermieristico (società sanitaria “medicocentrica” accettata, evidentemente, dalla nostra dirigenza nazionale);

–       Il documento doveva preventivamente essere discusso in ogni singolo Consiglio Direttivo dei Collegi TSRM italiani: questo certamente NON È MAI AVVENUTO nel Consiglio Direttivo del Collegio TSRM di Torino e Aosta, di cui ero e sono Consigliere eletto, perché il documento è stato tenuto nascosto sia dal presidente del collegio Daniela Campion (oggi vice-presidente) sia dal consigliere Alessandro Beux, impedendo, di fatto, che il voto di Campion del 25 e 26 ottobre u.s. fosse espressione non solo dell’intero Consiglio Direttivo ma anche dei poco più di 1100 iscritti al nostro Albo Professionale (ribadisco, il documento riguarda la VITA PROFESSIONALE E LAVORATIVA DI TUTTI I TSRM): Non so quale procedura è stata utilizzata negli altri Collegi italiani;

–       Prendo atto che il documento è stato reso pubblico (ovvero pubblicato sul sito web della Federazione) solo dopo le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Collegio TSRM di Torino e Aosta, dove sono stati rieletti sia Alessandro Beux sia Daniela Campion: sono convinto che la mancata discussione in seno al Consiglio Direttivo del Collegio TSRM Torino e Aosta non sia stato un caso!

Perché la morte di una Professione?

Una Professione è definibile tale quando, per esercitarla, esprime una specificità propria di Saperi e delle loro applicazioni pratiche nel porle in essere.

Per questo la dignità di  Professione di TSRM e il rispettivo Sapere si acquisiscono nelle Università sedi, queste, per Norma e di fatto, dell’apprendimento dell’Alto Sapere.

La nostra specificità professionale INCONDIZIONATA doveva e deve essere l’Alto Sapere in ambito delle TECNOLOGIE E TECNICHE di diagnostica radiologica, per immagini, radioterapia e fisica sanitaria e l’OTTIMIZZAZIONE DELL’IMPIEGO DELLE STESSE NELLA PRATICA SANITARIA.

Per realizzare questo obiettivo, già a partire dalla Legge 25 del 1983

(trent’anni fa! In  attesa  dell’emanazione  della  legge  quadro sulle professioni sanitarie  ausiliarie  e  della  riforma  della facolta’ di medicina, l'”arte  ausiliaria,  sanitaria  di tecnico di radiologia medica”, di cui   alla  legge  4  agosto  1965,  n.  1103,  e’  sostituita  dalla “professione di tecnico sanitario di radiologia medica“……. gli  aspiranti all’ammissione alle scuole di tecnico di radiologia  medica  dovranno essere in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado.)

e successivamente con il DM 746 del 1994 (profilo professionale del TSRM) sono stati istituiti i Corsi di Studi universitari per conseguire la Laurea abilitante alla professione (non solo per giustificare l’esistenza di nuovi docenti universitari).

Ciò premesso, il documento non porta alcun contributo alla soluzione del “problema Marlia-Barga” anzi, con le espressioni

il medico specialista in radiodiagnostica … CONSERVANDO LA TITOLARITÀ DELLA DECISIONE FINALE, definisce … protocolli operativi specifici al fine di OTTIMIZZARE LE TECNICHE DI ESPOSIZIONE per ridurre la dose di irradiazione …….. la scelta delle apparecchiature, delle attrezzature, …. delle tecniche, idonee ad ottenere il maggior beneficio clinico con il minimo detrimento individuale… 

PRIVA DI OGNI DIGNITÀ E CONTENUTO LA PROFESSIONE DI TSRM.

Come se ciò non bastasse si afferma successivamente che …… il tecnico sanitario di radiologia medica ….garantisce la conduzione dell’esame, …… ASSUMENDO LA RESPONSABILITÀ DELL’EROGAZIONE per la quale il TSRM deve essere identificabile nel referto.

In sostanza il documento, che fra la gerarchia delle fonti giuridiche è ad un livello molto basso, lo si deve considerare solo ed esclusivamente un “pare” che in questo caso, però, ribadisce e procrastina il DL 187/2000. … E allora, perché sottoscriverlo?

Se al contrario il documento vuole essere un reale CONTRIBUTO COSTRUTTIVO ALLA RISOLUZIONE DEGLI ATTUALI PROBLEMI ESISTENTI NELL’AREA RADIOLOGICA, deve uscire dall’ipocrisia, essere coerente con il  Profilo professionale del TSRM e al percorso di studi in essere e dare seguito al reale riconoscimento delle già esistenti declaratorie delle competenze del TSRM.

In conclusione, perché la morte della Professione di TSRM non abbia corso, per realizzare finalmente L’EMANCIPAZIONE PROFESSIONALE del TSRM da una “collaborazione” col medico radiologo che spesso si traduce in una forma di sudditanza, è assolutamente necessario che almeno il terzo punto contenuto nella descrizione dell’attore “medico specialista in radiodiagnostica” venga modificato riconoscendo al TSRM la titolarità dell’ottimizzazione delle tecniche di esposizione per ridurre la dose di irradiazione al paziente. Inoltre questo presuppone l’eliminazione della frase “Il medico specialista in radiodiagnostica …in collaborazione con il TSRM ed il Fisico medico …. “conservando la titolarità della decisione finale”.


Buone festività.

e cari saluti
Francesco P. Sellitti