10 gennaio 2019 – TSRM E ANAMNESI: BASTA CON LA DANNOSA IPOCRISIA!
Durante il mio corso di studi per tecnici di radiologia medica, i docenti e il Direttore non rinunciavano mai, ogni qual volta ne avevano l’opportunità, di ricordarci che, prima di condurre un’indagine radiologica, bisogna SEMPRE chiedere al paziente, oltre alle generalità, perché è stata richiesta l’indagine (le richieste mediche sono spesso carenti di notizie), dove ha male, se ha dei precedenti, se donna in età fertile chiedere SEMPRE se ritiene di essere in stato di gravidanza, ecc., in sostanza ci veniva insistentemente chiesto di RACCOGLIERE L’ANAMNESI prima di procedere ad una corretta conduzione dell’esame. Quando ciò era stato omesso, si veniva pesantemente redarguiti, e giustamente, addirittura mettendo in discussione la futura dignità del professionista!
I ‘casi’ di Marlia e Barga ci hanno violentemente riportati alla triste realtà: ma quale professionista abilitato, ma quale ‘Tecnico Laureato’? L’applicazione del D.lgs 187/2000 prima, e il “geniale” (si fa per dire) Decreto del Ministro della salute Grillo del 10 agosto 2018 “Determinazione degli standard di sicurezza e impiego per le apparecchiature a risonanza magnetica”, poi, ribadiscono con forza ciò che sembra essere totalmente ignorato dai nostri vertici: la Norma, che talvolta addirittura NON CI MENZIONA, prevede in modo esplicito che l’acquisizione di anamnesi e consenso alla procedura siano riservati solo ed esclusivamente al MEDICO SPECIALISTA IN RADIOLOGIA.
In sostanza, invece di progredire, nell’ambito delle competenze dei professionisti sanitari, si regredisce, e non di poco: nel caso del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica addirittura fino al 1965, anno in cui veniva riconosciuta formalmente la nostra attività lavorativa.
MA CHE COS’È L’ANAMNESI?
In medicina, l’anamnesi, o storia clinica del paziente, è la raccolta dalla voce diretta del paziente e/o dei suoi familiari (per esempio i genitori nel caso di un lattante o di un bambino), di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che possono aiutare il medico, l’infermiere e le altre professioni sanitarie a indirizzarsi verso una corretta diagnosi di patologia o una adeguata procedura sanitaria.
Può una Norma dello Stato diventare un’operazione di “protezionismo” di una categoria professionale, “reprimere” e “deprimere” l’operato di un’altra (o altre) professioni sanitarie a palese e dimostrabile detrimento dell’efficienza del SSN, incrementando le dimensioni delle liste di attesa, invece di ridurle, aumentando sensibilmente ed in modo ingiustificato i costi per le singole indagini? Solo per assumere qualche medico in più, che svolga (perché la Norma lo prevede) il lavoro che fino a poco tempo prima svolgeva il TSRM? Solo perché noi non possiamo in nessun modo invocare l’”abuso di esercizio della professione tecnica”?
L’involuzione normativa italiana, sempre più degenerata e con aspetti medievali, ha raggiunto di recente vergognosi livelli da quando è stata pubblicata la direttiva euratom 59/2013, che ha consentito ed incorporato una traduzione palesemente errata del termine inglese “practitioner”, che in italiano è misteriosamente divenuta “medico specialista” in luogo della corretta traduzione “professionista o operatore sanitario abilitato”.
BASTA CON LA DANNOSA IPOCRISIA!
È ORMAI IL TEMPO DEL BUON SENSO, DEL SENSO COMUNE E DEL BENESSERE COLLETTIVO… GLI EGOISMI DI PARTE SONO ORMAI DA “METTERE AL BANDO”.
Si potrebbe obbligare un Fisioterapista a non raccogliere l’anamnesi e non chiedere il consenso del paziente che deve trattare?
Si potrebbe chiedere ad un Infermiere di non raccogliere l’anamnesi e non chiedere il consenso del paziente prima di porre in essere l’assistenza più adeguata?
Si potrebbe chiedere ad un dietista di non raccogliere l’anamnesi prima di prescrivere la dieta più adatta per quel paziente?
Si potrebbe chiedere ad un logopedista di non raccogliere l’anamnesi prima di avviare il percorso terapeutico più adatto per quel paziente?
OVVIAMENTE NO!
E ALLORA, COM’E’ POSSIBILE IMPEDIRE AD UN TECNICO RADIOLOGO DI ACQUISIRE ANAMNESI E CONSENSO ALL’ESAME, ALLO SCOPO DI OTTIMIZZARE LA TECNICA IMPIEGATA E LA DOSE EROGATA IN BASE ALLE SPECIFICHE ESIGENZE LEGATE AL PAZIENTE E ALL’INDAGINE RADIOLOGICA?
COME SI PUÒ PROIBIRE AD UN TECNICO RADIOLOGO DI RACCOGLIERE L’ANAMNESI E CHIEDERE IL CONSENSO ALL’INDAGINE RM, QUANDO SARÀ LUI AD INSERIRLO E POSIZIONARLO CORRETTAMENTE NELL’APPARECCHIATURA, A CONDURRE L’ESAME E QUINDI A ‘PREMERE IL GRILLETTO’ EROGANDO AL PAZIENTE L’ENERGIA NECESSARIA PER FINALITÀ DIAGNOSTICHE?
MA ALLORA SIAMO SOLO CONSIDERATI COMPONENTI DI UN PLOTONE DI ESECUZIONE?
… UN GIUDICE, IN CASO DI DANNO AL PAZIENTE CONSEGUENTE ALL’INDAGINE, CHIEDERÀ SEMPRE E COMUNQUE CONTO ALL’ESECUTORE MATERIALE DELL’ESAME CHE HA PRODOTTO IL DANNO, OVVERO AL TECNICO RADIOLOGO!
… A MENO CHE IL GOVERNO NON VOGLIA FAR SVOLGERE IL LAVORO DEL TECNICO AD UN MEDICO (AIUTO!) CON SPRECO INGIUSTIFICATO DI RISORSE PUBBLICHE.
CI AUGURIAMO CHE I GOVERNANTI APRANO FINALMENTE GLI OCCHI ED ESCANO DAL LETARGO MEDIEVALE PER “RESPIRARE” LA LUCE SALUBRE DELLA MODERNITÀ.
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Cordiali saluti e leggi qui di seguito i commenti all’articolo.
Francesco P. Sellitti
Coordinatore de La Consulta TSRM
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Nota: Se altri colleghi, strutturati e studenti, desiderano essere inseriti nella mailing list TSRM, possono inviare la richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] con all’oggetto “RICHIESTA ISCRIZIONE MAILING LIST TSRM“.
Sono alcuni anni che non professo più.. ma concordo e sottoscrivo appieno ogni tua considerazione. Seguo i tuoi articoli, sei coraggioso credi tanto all’importanza della tua professione. Non condivido sempre i tuoi modi ma perchè l’esperienza che ho acquisito mi ha portato ad ottenere qualche minimo risultato usando più diplomazia, ma capisco che altri possano usare modalità diverse. Grazie però per farmi riprovare la passione che avevo per la mia professione.
Salve Francesco, ben ritrovato. Sono pienamente d’ accordo con il tuo articolo, l’ anamnesi è una competenza specifica del Tecnico Radiologo (codice deontologico). Le nostre competenze non possono essere delegate ad altre figure sanitarie al contrario, penso sia necessario divulgare e rafforzare l’ idea di preservare quella che è l’ identità deontologica del professionista Tecnico Radiologo o meglio Radiographer ( l’ appellativo di “tecnico” al giorno d’ oggi è obsoleto e non rappresentativo), che è unica e ben definita, e proprio per questo motivo spesso “temuta” da altre figure dell’ ambiente sanitario.
Buon giorno, Francesco Paolo; fermo restando il concordare totalmente con quanto hai espresso (come sempre, con una veemenza che non ottunde la chiarezza), vorrei -sulla base di quella che è la mia esperienza di Radiographer impegnato soprattutto in Tecniche (cosiddette) Speciali (R.M. e CardioVascolare Diagnostica ed Interventistica)- obiettare che, spesso, certe beghe sono anche frutto (assodato che le normative vigenti tendono a mortificare sempre più la nostra professionalità) di disaccordi e mancanza d’armonia all’interno dell’equipe. Nell’ U.O.C. ove opero (formata da gran parte di medici giovani e capaci e “tecnici anziani” ma ancora carichi di entusiasmo e volontà di crescere) il problema non si è posto perchè la fiducia reciproca ed il clima di collaborazione fattiva che siamo riusciti a creare nel corso degli anni (attenzione: NON è un’isola felice! Problematiche ce ne sono…eccome) ha fatto sì che, spontaneamente, si bypassassero certi ostacoli dettati solo dal nonsenso. Se posso avanzare un consiglio (qualora la realtà lavorativa del Singolo lo consenta), credo che il cardine sia proprio l’ingenerare INNANZITUTTO reciproca fiducia (le cui ovvie conseguenze sono attestazione e rispetto di ruoli e gerarchie) dalla quale si possa sviluppare un discorso che vada ben oltre quelle che sono le competenze strettamente legate alla miope visione di chi, da perfetto ignorante, redige e promulga una legge. Un caro saluto e grazie per quanto fai. Salvatore Baiano
Buongiorno, hai così ragione che viene da pensare: chi ha voluto la norma corrente? Un cui prodest ci dovrà pur essere. I Medici dicono che sono stati loro i Fisici Medici neanche, allora chi? Forse dovrebbero farsi un giro per il mondo …