STANNO CHIUDENDO LE RADIOLOGIE SE NON SI RICONOSCE AL TSRM IL RUOLO DI “PRACTITIONER” AL PARI DEL MEDICO E DELL’ODONTOIATRA!

La Direttiva europea 2013/59/Euratom prevede che il “Practitioner” (Operatore sanitario abilitato) è “il medico, odontoiatra o altro operatore sanitario autorizzato ad assumere la responsabilità clinica delle esposizioni mediche individuali in conformità con le prescrizioni nazionali (Versione originale inglese – “practitioner”: means a medical doctor, dentist or other health professional who is entitled to take clinical responsibility for an individual medical exposure in accordance with national requirements);”.

Con la falsa traduzione del termine “practitioner” in lingua italiana con “medico specialista”, non solo la caratteristica ambiguità della Norma italiana è stata riaffermata, ma anche la cultura dell’eterno agire “fuori Legge” secondo il detto “… tanto non succede nulla” … … fino a quando non ricapiteranno nuovi casi come quello di Marlia e Barga (Lucca).

Qui di seguito le ultime due segnalazioni, fra le tante inviate alla Consulta Nazionale TSRM, di aberrazioni derivanti dal vigente D.lgs 187/2000 come conseguenza dell’errata traduzione e recepimento della Direttiva europea: si rischia seriamente di chiudere le radiologie!

CASO 1

Salve, mi chiamo ………… e sono un collega TSRM dell’ Ausl di ………

Vorrei una Vostra opinione, se possibile, in merito alle prestazioni che il Tsrm esegue in sala operatoria in assenza del medico radiologo.

Mi spiego meglio: dove lavoro, eseguiamo fluoroscopie in sala operatoria (semplici reperi o anche controlli in scopia di stabilizzazioni e monitoraggio di cateteri) in assenza del medico radiologo, il quale referta le prestazioni scrivendo questa frase : “Esame eseguito in sala operatoria in assenza del medico neuroradiologo”, o addirittura non vengono refertate!

Secondo Voi, questa frase è pericolosa per noi Tsrm se dovesse succedere qualcosa ? (cause legali ecc…)

Resto in attesa di una Vostra risposta.

Cordiali saluti

CASO 2

Salve, siamo un gruppo di  Tecnici S.R.M.  in servizio presso il  piccolo  Ospedale di ……… in provincia di ………; il nostro organico è stato ridotto e declassato nel tempo a tre (3) Tecnici e un Medico Radiologo.

Svolgiamo la nostra attività di Radiologia Diagnostica e M.o.c. dal Lunedì al Venerdì su due turni,  il Sabato è riservato alle Moc ma il Medico  non c’é dovendo fare il suo orario su cinque giorni tra  mattina e pomeriggio; 

tutto è andato bene sino a qualche giorno fa quando il nuovo Primario con sede in altra struttura ha deciso che il Tecnico senza il Medico non può stare e quindi ha chiuso l’ambulatorio il  Sabato, per ora.  Adducendo a giustificazione di ciò l’applicazione dei protocolli, tanto discussi.

Il Medico difende la nostra professionalità e il nostro diritto ad eseguire esami in sua assenza  

Come ci dobbiamo comportare?  

Possiamo opporci a una decisione del genere che lede la professionalità del Tecnico “Professionista” Radiologo Laureato considerandolo alla stregua di mero esecutore (galoppino) degli ordini del Medico?

Nome 1

Nome 2

Nome 3

NOTA IMPORTANTE!

LA FEDERAZIONE NAZIONALE STA RACCOGLIENDO TUTTE QUESTE SEGNALAZIONI DI SITUAZIONI PARADOSSALI DA PRESENTARE AL MINISTRO DELLA SALUTE, PER QUESTO VI INVITIAMO AD INVIARLE, OLTRE CHE A NOI DELLA CONSULTA NAZIONALE TSRM, ANCHE ALLA FEDERAZIONE ([email protected], [email protected]), NELLA SPERANZA CHE ESSA POSSA ESSERE PIU’ INCISIVA NELLA TUTELA DEI TSRM E NELLA VALORIZZAZIONE DELLA NOSTRA PROFESSIONE.

VOGLIAMO RICORDARE, COSI’ COME EMERGE DAI NOSTRI ARTICOLI INFORMATIVI, CHE LE LINEE GUIDA SONO SOLO UN MOMENTANEO POSSIBILE “RATTOPPO” AD UNA SITUAZIONE GROTTESCA OLTRE CHE ANACRONISTICA E CHE LA SOLUZIONE NON PIU’ PROCRASTINABILE STA NELLA RICHIESTA DI CORRETTA TRADUZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA.

COME CONSULTA TSRM AVVIEREMO A BREVE UNA DISCUSSIONE CON TUTTA LA COMUNITA’ DEI TSRM SULLA NECESSITA’ O MENO DI SEGNALARE IL PROBLEMA ALLA PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA SE QUESTO NON VIENE RISOLTO DAGLI ORGANI COMPETENTI: RITENIAMO CHE QUESTO TIPO DI INIZIATIVA DEBBA ESSERE AVVIATA DALLA FEDERAZIONE, IN OGNI CASO, COME LIBERI CITTADINI E ANCOR PIU’ COME SINGOLI PROFESSIONISTI RITENIAMO SIA NOSTRO DOVERE OLTRE CHE DIRITTO E FACOLTA’ RIVOLGERCI ALLE ISTITUZIONI DELLO STATO PER TUTELARE I CITTADINI ITALIANI E CONTRIBUIRE PER GARANTIRE LORO UN SERVIZIO SANITARIO QUALIFICATO ED EFFICIENTE.

I coordinatori della Consulta Nazionale TSRM:

Francesco Paolo Sellitti

Antonio Alemanno

Maria Juan Pastor Lopez

Suggeriamo la lettura dei seguenti articoli di particolare rilevanza sull’argomento:

Nota: Se altri colleghi, strutturati e studenti, desiderano essere inseriti nella mailing list TSRM, possono inviare la richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]  con all’oggetto “RICHIESTA ISCRIZIONE MAILING LIST TSRM“.

2 Risposte a “STANNO CHIUDENDO LE RADIOLOGIE SE NON SI RICONOSCE AL TSRM IL RUOLO DI “PRACTITIONER” AL PARI DEL MEDICO E DELL’ODONTOIATRA!”

  1. CASO I
    La Fluoroscopia eseguita in C.O. rientra nella “Radiologia Complementare”
    (“…Attività radiodiagnostiche complementari (187/2000 art.2 c.1 lett. b): attività di ausilio diretto al medico chirurgo specialista o all’odontoiatra per lo svolgimento di specifici interventi di carattere strumentale propri della disciplina, purché contestuali, integrate e indilazionabili, rispetto all’espletamento della procedura specialistica…”) con l’unica attenzione che il medico specialista non di area radiologica deve aver superato il corso di radioprotezione (valido per tre anni) ed essere assunto in ruolo da 5 anni, altresì non è giustificata neanche la complementare.

    CASO II
    Il Direttore di Struttura (Ex Primario) è il Responsabile giuridico dell’attività Diagnostica svolta presso il centro di suaresponsabilità.
    Data la premessa è sua facoltà organizzattiva nel rispetto delle vigenti leggi chiudere un servizio diagnostico, al di là della giustificazione preventiva espressa per protocolli: la Direzione Sanitaria è l’inica titolata giuridicamente a confermare o rigettare tale iniziativa.
    Altri poi sono le opinioni quali cittadini nel ridurre un offerta di servizi come quella precedentemente erogata il Sabato.

    Discorso diverso è la traduzione del termine practitioner italiana, sintomo di una difesa di categoria (medica) che non ha giustificazione nel contesto normativo ed organizzativo europeo.

    G. Rinaldi

  2. Grazie alla Consulta stavolta Federazione, Comunità Europea, Capo dello Stato, Regioni, partiti e politici sanno che solo in Italia la traduzione della Direttiva Europea è falsa.

    Il Ministro Lorenzin (che sull’argomento non risponde) e il Parlamento facciano una scelta libera: possono decidere, insieme alla SIRM, di riproporre alla sanità italiana un nuovo D.Lgs. 187/2000…ma non dicano che è “volontà europea”!

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