Richiesta di dimissioni del Presidente Beux e del Comitato Centrale della Federazione Nazionale TSRM

È bene sottolineare che la richiesta di dimissioni rivolta ad un gruppo dirigente di una Istituzione così importante quale è la nostra Federazione Nazionale Collegi Professionali TSRM (FNC-TSRM) NON LA SI FA A CUOR LEGGERO; al contrario, deve essere sostenuta da forti, solidi e giustificati motivi che riguardino gravi pregiudizi per la nostra Professione. Questo e solo questo ha guidato e guida il mio agire e le mie richieste.

Care Colleghe e Colleghi, non si può e non riesco ad accettare supinamente di essere violentato nei miei ideali di lavoratore professionista da una parte e dall’altra negli ideali di cittadino che crede fermamente nei principi di democrazia, giustizia, onestà, chiarezza e trasparenza delle istituzioni. Altresì non accetterò e non farò mia la rassegnazione quale primo passo e giustificazione al venir meno agli impegni di persona pubblica eletta proprio per impegni assunti nei confronti degli Elettori.

In occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Collegio TSRM di Torino e Aosta del 29-30 novembre e 1 dicembre 2013, gli impegni che ho assunto insieme gli altri candidati nella mia lista nei confronti dei Colleghi elettori, si possono riassumere sinteticamente in alcuni elementi qualificanti: informazione, trasparenza, crescita e autonomia professionale intesi anche come strumenti fondamentali per creare nuove opportunità lavorative per i nostri giovani colleghi che in questo periodo sono in grande difficoltà e crisi di identità professionale.

Proprio per tener fede a questi impegni, in occasione del Consiglio Direttivo del 14 luglio u.s., ho proposto agli altri componenti del gruppo dirigente del Collegio TSRM di Torino e Aosta di fare formalmente richiesta alla Federazione nazionale (di cui il Consiglio Nazionale è soggetto con potere decisionale) di dimissioni del Presidente nazionale e del Comitato Centrale della Federazione. Qui di seguito in dettaglio le motivazioni della richiesta.

In calce a questo documento è riportato anche il risultato del voto espresso dal Consiglio Direttivo.

Intervento di Sellitti: dichiarazione a verbale CD del 14-07-2015 – “Punto 2 dell’OdG: Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate (art. 6, D.lgs. 187/2000)”.

Premesso che il D.lgs 187/2000, all’Articolo 6 (Procedure), comma 1. Impone al Ministero della sanità di adottare “linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate nonché raccomandazioni ai prescriventi relative ai criteri di riferimento, ivi comprese le dosi, per le esposizioni mediche che consentono di caratterizzare la prestazione sanitaria connessa con la pratica; tali linee guida sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale”.

Le Linee Guida ministeriali, una volta pubblicate in Gazzetta ufficiale, costituiscono raccomandazioni con valore di Legge ai quali è fatto obbligo adeguarsi su tutto il territorio nazionale.

Faccio notare anche come le linee guida sono un insieme di raccomandazioni che costituiscono una base di partenza per l’impostazione di comportamenti e modus operandi;

al contrario, i protocolli, sono procedure operative obbligatorie e descritte in modo dettagliato.

Faccio notare anche che nell’Articolo 6 comma 1 del citato D.lgs si parla linee guida e NON di protocolli per le procedure inerenti le pratiche radiologiche.

L’adozione di linee guida nel nostro ambito lavorativo, è (o, per meglio dire, sarebbe stata) una importante opportunità per raggiungere due obiettivi fondamentali per la nostra professione:

  • quello di consentire al TSRM di poter lavorare “in sicurezza” (senza il rischio, cioè, di essere rinviati a giudizio penale come i colleghi di Marlia e Barga) e, quindi, nel rispetto delle Leggi;
  • quello di consentire al TSRM di esercitare la professione tecnico-sanitaria, per quanto riguarda la metodica radiologica e per immagine, con titolarità applicando e ottimizzando in autonomia, per ogni singola indagine, le tecniche di diagnostica radiologica, utilizzando in sicurezza i rispettivi impianti anche al fine di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse per esposizioni mediche.

Per poter formulare una proposta di linee guida così come richiesto dal Ministero, il Presidente e il Comitato Centrale della Federazione invitano con Circolare n. 12/2015 – Prot. N. 735/2015 del 20 aprile 2015, i Collegi provinciali TSRM a formulare pareri e proposte tale da consentire successivamente una sintesi di Bozza di Linee Guida da re-inviare agli stessi Collegi provinciali per una definitiva valutazione prima della definitiva approvazione, così come previsto dal Regolamento di funzionamento della Federazione nazionale TSRM.

In data 29 maggio 2015, il Presidente Beux, in nome e per conto della Federazione Nazionale Collegi Professionali TSRM, venendo meno alle previste procedure regolamentari, invia ai direttori generali del Ministero della Salute, Dott.ssa Rossana Ugenti e Dott. Raniero Guerra, una proposta di <<Bozza delle “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”, art. 6 comma 1 del D.lgs. 187/2000>> (Prot. N. 973/2015).

La Bozza di cui sopra:

  • È stata inviata al Ministero della Salute senza l’approvazione del Consiglio Nazionale, unico organismo preposto per Norma ad autorizzare l’adozione e l’invio della Bozza, in particolare è stata inviata in modo assolutamente contrario a quanto previsto dall’articolo 8 del Regolamento di funzionamento della Federazione nazionale TSRM che recita: Il Consiglio Nazionale si può avvalere di gruppi di esperti interni o esterni per la predisposizione di proposte di norme legislative o regolamentari da inoltrare agli organi competenti ed inerenti il funzionamento degli enti preposti alla categoria e alle loro relative attribuzioni. Le conclusioni di tali gruppi vanno, COMUNQUE, sottoposte alla approvazione del Consiglio Nazionale.
  • È stata inviata senza la presa visione e valutazione finale da parte dei Collegi TSRM provinciali così come anche richiesto dal Collegio TSRM di Torino e Aosta su mia esplicita richiesta messa a verbale (Verb. N. 717 del 28 aprile 2015 punto 6 all’odg).
  • Si fa presente che le Leggi e le Regole, in una società democratica come quella italiana, sono scritte e adottate per essere rispettate!

La bozza di “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate” inviata al Ministero della Salute è, inoltre, assolutamente antitetica a quanto richiesto dal Collegio TSRM di Torino e Aosta che, con Nota Prot. n. 34/15 del 29.04.2015, inviava tramite PEC al Presidente, al Comitato Centrale e al Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale TSRM, le proprie osservazioni e proposte contenenti come punti qualificanti e approvati dal Consiglio Direttivo, compreso il consigliere e Presidente nazionale Beux, i seguenti punti:

  • consentire al TSRM di operare con riconosciuta titolarità, così come si confà ad un professionista sanitario laureato, in ossequio alla normativa statuale che lo abilita a svolgere, in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, su prescrizione medica tutti gli interventi che richiedono l’uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali che naturali, di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare nonché gli interventi per la protezionistica fisica e dosimetrica;
  • riconoscere che da decenni e su tutto il territorio nazionale il TSRM conduce autonomamente indagini di radiologia convenzionale, TC ed RM, senza mezzo di contrasto;
  • riconoscere come fondamentale e necessario il contributo del TSRM nell’ottimizzazione pratica delle singole indagini radiologiche che espongono le persone alle radiazioni ionizzanti, anche nell’ambito dell’attività radiodiagnostica complementare.

Inoltre, nella proposta del nostro Collegio Torino-Aosta, le linee guida in oggetto NON AVREBBERO DOVUTO:

  • (non avrebbero dovuto) limitare l’autonomia professionale del TSRM, a lui riconosciuta dalla normativa statuale;
  • (non avrebbero dovuto) subordinare l’autonomia del TSRM al non superamento di dosi soglia (1 mSv);
  • (non avrebbero dovuto) riconoscere ad altre professioni sanitarie, d’area radiologica e non, IN MODO PIÙ O MENO IMPLICITO, la possibilità di effettuare ciò che per norma, formazione e specifica abilitazione è proprio ed esclusivo del TSRM: la conduzione delle indagini radiologiche.

A questo punto può solo giovare ricordare che l’espressione “autonomia professionale” è definita come la capacità (di un professionista) di pensare e agire liberamente, in modo indipendente e responsabile (“Piccolo Dizionario della Qualità” di Sergio Tonelli).

Al contrario, la Bozza di Linee Guida inviata dal Presidente Beux al Ministero della Salute con l’avallo del Comitato Centrale, non solo non è stata approvata dal Consiglio Nazionale così come previsto dalle norme regolamentari di funzionamento della Federazione, non solo non tiene conto delle richieste formali dei Collegi provinciali compreso il nostro Collegio, ma contiene elementi contrari alla dignità e alla crescita della nostra professione; infatti, quando nella Bozza di Linee Guida proposte si afferma:

  • La procedura tecnica dell’esame è svolta dal TSRM, in relazione a quanto preventivamente concordato con il medico radiologo, che può modificarlo in relazione alle esigenze cliniche del paziente. In ogni situazione difforme a quanto preventivamente concordato o in presenza di necessità di chiarimento o approfondimento, il TSRM farà riferimento al medico radiologo, che dovrà assicurare la propria presenza attiva (presenza fisica o telegestione) non limitata alla sola refertazione

e ancora

  • Il responsabile dell’impianto radiologico, con la collaborazione del TSRM, deve predisporre per ognuna delle pratiche clinicamente sperimentate e per ogni apparecchiatura impiegata, un protocollo scritto, sentito l’esperto in fisica medica. …
  • I PROTOCOLLI di cui al punto precedente, DEVONO RIPORTARE i valori ottimali dei parametri tecnici di esposizione (per esempio: kV, mAs, mA, tempo di esposizione, indice di esposizione, distanza fuoco-rivelatore, dimensioni del campo di irradiazione e/o dimensione cassetta radiografica, uso o meno della griglia antidiffusione, uso o meno del controllo automatico o semiautomatico dell’esposizione, eventuale filtrazione aggiuntiva da adottare) che permettono di ottenere immagini di qualità diagnostica desiderata, nonché l’indicazione o meno all’uso del tipo e spessore di attenuazione dei dispositivi di protezione per il paziente (teli, gonnellini, paragonadi, schermi di protezione al Bismuto per i seni, la tiroide e/o bulbi oculari).”

Le sopra riportate affermazioni, oltre a ridurre il TSRM ad un mero esecutore quale era 50 anni fa, vanificando tre anni di studi di alta formazione professionale e scientifica quale è quella universitaria, oltre a disconoscere e negare la già accertata capacità professionale del TSRM, acquisita mediante il superamento dell’Esame di Stato di ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI TSRM, che ci autorizza a mettere in atto in autonomia e responsabilità le tecniche radiologiche e per immagini, si afferma anche l’esatto contrario di quanto contenuto nelle Norme dello Stato italiano che regolano la nostra professione e quella di tutte le altre professioni sanitarie tecnico-infermieristiche:

  • Legge 31 gennaio 1983 n. 25,
  • M. 26 settembre 1994 n. 746,
  • Legge 26 febbraio 1999 n. 42,
  • Legge 10 agosto 2000 n. 251,
  • Legge 1 febbraio 2006 n. 43,
  • Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 (Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie)

nei quali, al contrario, la nostra dignità e autonomia professionale viene riconosciuta senza equivoci.

La richiesta del nostro Collegio affinchè le Linee Guida non devono poter <<riconoscere ad altre professioni sanitarie, d’area radiologica e non, in modo più o meno implicito, la possibilità di effettuare ciò che per norma, formazione e specifica abilitazione è proprio ed esclusivo del TSRM: la conduzione delle indagini radiologiche>>, viene inficiata dai protocolli in esse contenute che, in tal caso, consentirà A QUALUNQUE OPERATORE SANITARIO con un minimo di formazione certificata (per es. un infermiere o un igienista dentale, …) DI AFFERMARE DI AVER UTILIZZATO LA FONTE RADIOGENA CON CRITERI CONFORMI ALLE LINEE GUIDA MINISTERIALI E DI AVERE DUNQUE OPERATO NEL RISPETTO DEI CRITERI DI SICUREZZA A TUTELA DEL PAZIENTE.

Per tutto quanto sopra premesso e perché il nostro Collegio non sia colpevolmente silente e complice di tali comportamenti responsabili di accettazione supina dell’evidente involuzione della nostra Professione, il sottoscritto Sellitti Francesco Paolo, chiede a questo Consiglio Direttivo che venga approvata la seguente proposta:

  • Il Collegio TSRM To-Ao, tramite il Presidente, faccia formale richiesta urgente di convocazione del Consiglio Nazionale con all’O.d.G. “Dimissioni del Presidente e del Comitato Centrale per il mancato rispetto dell’art. 8 del Regolamento di funzionamento della Federazione Nazionale TSRM” su argomenti di vitale importanza per la nostra professione quale è la <<Bozza delle “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”, art. 6 comma 1 del D.lgs. 187/2000.>> (Prot. 973/2015) inviata al Ministero della Salute in data 29 maggio 2015;
  • Richiesta formale, in quella occasione, da parte del Presidente del Collegio TSRM To-Ao, di dimissioni del Presidente e del Comitato Centrale motivando la richiesta con i contenuti di questa mozione e approvata da questo Consiglio Direttivo;
  • In caso di rifiuto di dimissioni, il Presidente del Collegio TSRM di To-Ao ponga formalmente, in quella sede, la “questione di fiducia” al gruppo dirigente nazionale della Federazione e chieda la votazione, come da Regolamento, di sfiducia del Presidente e del Comitato Centrale motivando la richiesta con i contenuti di questa mozione approvata in data odierna da questo Consiglio Direttivo del Collegio TSRM di Torino e Aosta.

Francesco Paolo Sellitti

La votazione alla seguente mozione si è tenuta, causa ferie, in occasione del Consiglio Direttivo del 29/09/2015:

  • Presenti: Simeone (Presidente), D’Asdia (Tesoriere), Fratta (Segretario), Antonetti, Sacco, Sellitti.
  • Assenti giustificati: Beux, Campion (Vicepresidente).

Risultato della votazione:

Favorevoli alla richiesta di dimissioni del Presidente e del Comitato Centrale della Federazione Nazionale TSRM: SELLITTI

Contrari alla richiesta di dimissioni del Presidente e del Comitato Centrale della Federazione Nazionale TSRM: SIMEONE, D’ASDIA, FRATTA, ANTONETTI e  SACCO.

La richiesta di Sellitti è stata pertanto respinta.

Documenti collegati e di particolare interesse per la nostra professione (presente e futuro):

  1. Articolo della Consulta TSRM: TSRM svegliati! Mobilitati e difendi il decoro e la dignità professionale e … il lavoro 
  2. Articolo della ESR: Report dell’European Society of Radiology (ESR) – Summary of the European Directive 2013/59/Euratom: essentials for health professionals in radiology

ISCRIZIONE MAILING LIST TSRM:  Se altri colleghi, strutturati e studenti, desiderano essere inseriti nella mailing list TSRM, possono inviare la richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]    conall’oggetto “RICHIESTA ISCRIZIONE MAILING LIST TSRM“.

9 Risposte a “Richiesta di dimissioni del Presidente Beux e del Comitato Centrale della Federazione Nazionale TSRM”

  1. samo a questo punto perchè non sentiamo di appartenere ad un gruppo professionale. Dopo la lotta per l’indennità di rischio e l’uscita di scena del cocciuto Bordigoni è finito tutto: Come con l’indottrinamento dell’ISIS gli studenti crescono in scuole gestite da medici e fisici ed apprendono il rispetto e la genuflessione. perfezionandola poi nei posti di lavoro.Il nostro gruppo dirigente passa allegramente da una città all’altra tra alberghi e cene di gala attento a non pestare i piedi alla classe medica sempre generosa nel consigliare loro come addormentare le coscenze dei TSRM. Colpa nostra Francè e tu hai mille volte ragione.Mandiamoli a casa e svegliamo le coscenze dei nostri colleghi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  2. Siamo una categoria che mostra i suoi limiti non si vuole osare prendere posizione e non doversi schierare contro una casta(medica) dalla quale siamo trattati come una razza inferiore; schierarsi è una responsabilità e quella nessuno la vuole.
    Parliamo di essere professionisti ma una parte di noi non ha il coraggio delle proprie azioni e preferisce restare nell’ombra e accontentarsi delle briciole che cadono dalla tavola della casta.
    Siamo in Italia, Siamo italiani
    Brontoliamo Brontoliamo ma va bene così

  3. Caro Sellitti e’ difficile trovare all’interno della Federazione sostenitori e sostenitrici in grado di maturare una sana e pacifica rivoluzione sulla nostra sempre piu’ bistrattata professione e mandare a casa coloro che si sono solo asserviti alla classe medica ed altre figure professionali che grazie all’ambiguita’ della nostra legislazione oggi si sono appropriati di metodiche che sono sempre state di nostra competenza vedi x es. l’ecografia…Concordo con la richiesta di dimissioni.Un saluto Cinzia

  4. Sabrina

    Quello che sta accadendo è impensabile, ci sarà un modo per fermare la presentazione di questa “Bozza….”.
    Abbiamo bisogno di dirigenti che facciano l’interesse di tutta la categoria dei TSRM e confido nella tua tenacia affinché tutto ciò si possa risolvere.

  5. Buongiorno a Lei Sellitti, spero lo sia..

    non so come descrivere ciò che sto provando in questo momento: forse sdegno, disgusto, vergogna sono le parole più adatte.

    Vergogna per poter solo anche lontanamente essere accomunato a delle persone così vili e codarde, tanto schive di fronte all’evidenza.

    Sono profondamente dispiaciuto per l’ennesimo risultato non ottenuto nonostante i Suoi sforzi ma da queste “persone” bisogna comunque trarre una lezione: il loro comportamento è il frutto di una resa professionale e personale le cui conseguenze sono senz’ombra di dubbio screditanti per noi TSRM.

    Invito perciò le persone a non demoralizzarsi e a non gettare la spugna, così facendo seguirebbero solo il “loro” puerile esempio.

    Facciamo sentire la nostra voce, non è giusto e lo sappiamo.

    Perfino una goccia d’acqua intestardita può creare un buco in una parete di roccia.

    Non può e non deve finire qui.

    Grazie per i Suoi sforzi Sellitti

  6. Concordo con il collega Sellitti.Da anni non mi sento piu’rappresentato a roma ed in periferia-ct-con i nostri soldi manteniamo fed.centrale e collegi,vedi ct,che pensano ai loro interessi..

  7. Massima condivisione sulle dimissioni di tutto il direttivo nazionale. Evidenziando che la legge 187 è del 2000, non ci sono giustificazioni da parte di chi fino ad oggi ci ha rappresentati.

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