Federazione, che fine ha fatto la richiesta di corretta traduzione in italiano della Direttiva Europea 2013/59/Euratom? E’ tempo di avviare la procedura di segnalazione e denuncia alle autorità competenti del Consiglio Europeo

Informativo n. 1/2016 – 01 febbraio 2016 della Consulta Nazionale per la Professione di TSRM:  Federazione non arrenderti! La richiesta di corretta traduzione in italiano della Direttiva Europea 2013/59/Euratom, che fine ha fatto?

In data 23 dicembre 2015, la Federazione nazionale TSRM ha scritto al Ministero della Salute e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli affari europei osservando e richiedendo formalmente quanto segue: “… Dopo attenta analisi, la scrivente Federazione Nazionale rileva che la traduzione italiana di tale Direttiva non corrisponde al testo approvato dal Consiglio dell’Unione Europea, elemento che potrebbe configurarsi come pregiudiziale ad un corretto recepimento per il nostro Legislatore (come accaduto con il D.Lgs. 187/2000) che non potrà disporre di una traduzione neutra per trasporre la suddetta norma nell’ordinamento italiano. Il testo così tradotto è stato già discusso in Senato a maggio 2015, in un disegno di Legge delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2014 (art.10. Atto Senato n.1758). Si chiede, pertanto, di attivarsi presso gli uffici competenti per la risoluzione tempestiva di tale criticità Riteniamo che sia evidente come l’errata traduzione delle tre citate definizioni stravolga, successivamente, il significato di ben 10 articoli della Direttiva con importanti ricadute negative sulla realtà italiana; si invitano, pertanto, i Ministeri, in persona del Ministro pro-tempore, affinché si attivino presso le autorità e gli organi europei competenti al fine di ottenere le modifiche relative alla traduzione del testo tradotto della Direttiva come sopra indicato, avvertendo fin d’ora che, decorsi 30 giorni dal ricevimento della presente, in assenza di riscontro, questa Federazione si vedrà costretta, suo malgrado, ad intraprendere le vie legali più opportune presso le giurisdizioni competenti.

La Consulta TSRM ritorna con questo informativo su un argomento che riteniamo sia la chiave di volta e la base per l’eliminazione dei limiti imposti dall’ancora vigente D.lgs 187/2000 che blocca il futuro della nostra professione; è assolutamente necessario RIPRISTINARE LA VERITÀ richiedendo con forza la corretta traduzione in lingua italiana della Direttiva Europea 2013/59/Euratoma, che stabilisce norme di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti per uso medico.

Sono trascorsi, quindi, più di 30 giorni dalla comunicazione che la Federazione Nazionale ha inviato al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin (Nuovo Centrodestra), e al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli affari europei, Sandro Gozi (Partito Democratico), ma non ci risulta sia pervenuta nessuna risposta dagli interlocutori. (Leggi la comunicazione al seguente link: Federazione e TSRM: AVVIATO IL CAMBIO DI MARCIA)

Eppure la questione è molto chiara e cogente: l’Italia è l’unico Paese europeo a non disporre di una traduzione corretta e veritiera e che impone al nostro Stato una e una sola scelta per la titolarità nell’esecuzione di indagini radiologiche (il medico specialista) escludendo spudoratamente, vergognosamente ed irresponsabilmente il TSRM diversamente da quanto indicato dal legislatore europeo e nonostante il TSRM sia l’operatore sanitario abilitato per Legge italiana a condurre quotidianamente e realmente le indagini radiologiche.

Già a maggio 2015 (pochi mesi fa) la direttiva europea stava per essere applicata in Italia con le attuali storture, ma a breve, il Governo ci riproverà e applicherà la delega senza possibilità di scelta, esattamente così come ha fatto con la recente pubblicazione delle le Linee guida art. 6 del D.lgs 187/2000: se non si interviene subito, le ricadute professionali, sociali ed economiche saranno molto pesanti per tutti, per il nostro Paese complessivamente. (Per leggere le Linee guida vai al seguente link NON TUTTO È PERDUTO E FARSI VALERE SI PUÒ ANCORA!)

Le speranze riposte in questo Governo sono, a questo punto, da ritenersi vane, anche perché, come abbiamo riportato sopra, il testo “interpretato” secondo l’attuale e falsa traduzione italiana, già arrivato in Parlamento nel maggio scorso, solo per una questione di copertura finanziaria è stato rinviato ai primi mesi di quest’anno.

Noi tutti, quindi, rischiamo di ritrovarci un decreto legislativo simile, se non peggiore, al famigerato D.Lgs 187/2000, anacronistico, a tutt’oggi inapplicato e che ha visto alcuni nostri colleghi di Marlia e Barga sottoposti a processo penale e che vedrà di conseguenza, per i prossimi 20 anni, assumere più medici, più fisici e meno TSRM resi inutili dalla falsata traduzione.

Ci aspettiamo che la Federazione nazionale TSRM tenga fede alle proposizioni dichiarate e contenute nella diffida inviata al Ministro della Salute e al Governo avviando la procedura di segnalazione e denuncia alle autorità competenti del Consiglio Europeo e, se necessario, anche alla Corte di Giustizia Europea per grave pregiudizio e danno al Popolo italiano derivante da una scorretta traduzione della Direttiva Europea 2013/59/Euratom.

La Consulta Nazionale TSRM continuerà a vigilare e ad adoperarsi per tutelare e rivendicare la dignità professionale dei TSRM e consentire ai cittadini italiani di progredire al pari delle innovazioni formative, scientifiche e tecnologiche in ambito sanitario. Ci auguriamo che l’intervento della Federazione non venga meno, in caso contrario, ancora una volta, saremo costretti e autorizzati ad intervenire come Gruppo nel vuoto lasciato dall’Istituzione: in realtà questo intervento è già stato avviato da alcuni mesi sia a livello nazionale sia a livello europeo, la “posta in gioco” è talmente alta che non è più possibile temporeggiare.

Siamo convinti che intervenire adesso, subito e senza indugio per ristabilire una corretta traduzione sia non solo un atto doveroso e di rispetto verso i Cittadini italiani e verso la Nostra Professione e il suo futuro, ma anche un segno tangibile ed inequivocabile per i tanti giovani colleghi senza lavoro e costretti ad emigrare dall’Italia, unico Paese (il nostro) in cui la FALSA TRADUZIONE della Direttiva Europea 2013/59/Euratom, per l’evidente intervento della solita manina corporativa, non riconosce al TSRM il ruolo che da sempre gli spetta per la formazione e competenza acquisita in coerenza con una moderna sanità.

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Distinti saluti

I TSRM aderenti alla Consulta Nazionale per la Professione di TSRM

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Una risposta a “Federazione, che fine ha fatto la richiesta di corretta traduzione in italiano della Direttiva Europea 2013/59/Euratom? E’ tempo di avviare la procedura di segnalazione e denuncia alle autorità competenti del Consiglio Europeo”

  1. … ma non possiamo per l’ennesima sollecitare l’intervento della Federazione per far ripristinare correttamente la traduzione e di conseguenza uscire da questo stallo? Altrimenti si finirà sempre e solo in mano ai Radiologi anche per fare le cose più semplici. Ma dov’è finita la nostra autonomia?
    Vedo che anche gli infermieri hanno il loro bel da fare con i Medici, ma mi sembrano più uniti .
    E provare con qualche azione un po’ più eclatante?

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