È possibile che l’atteggiamento critico nei confronti della federazione di alcuni di noi anziani possa non essere compreso: RIFLESSIONI

14-03-2018. Qualche giorno fa mi trovavo a parlare con un giovane collega che mi rappresentava la difficoltà di comprende il movimento che abbiamo messo in piedi noi “eversori” (La Consulta TSRM), allora ho pensato di scrivere questa lettera aperta ai colleghi tutti ed in particolare ai giovani, con la speranza di stimolare in loro una fattiva partecipazione alla discussione. Stefano Santucci

<< Giovani colleghi,

vorrei condividere alcune riflessioni prendendo spunto da un commento che mi è stato rivolto da un giovane collega.

È possibile che l’atteggiamento critico nei confronti della federazione di alcuni di noi anziani possa non essere compreso.

E allora, se avete tempo, vi spiego cosa accade con un esempio: voi andate ad abitare in un condominio dove abitano una ventina di altri condomini. Vi trovate bene perché sono più o meno tutti del vostro ceto sociale. Tutto fila liscio ma con il passare del tempo vi accorgete che un gruppo di 5 o 6 condomini sono brontoloni e critici verso l’operato dell’amministratore. Voi non capite perché. A vostro parere fila tutto liscio. E allora decidete di classificare i brontoloni come i soliti rompiscatole mai soddisfatti e non mostrate più interesse verso i problemi del condominio. Non partecipate alle riunioni e anzi, individuate uno dei condomini tra i più accondiscendenti e lo delegate a rappresentarvi.

Poi un giorno accade l’imprevisto. In pieno inverno il riscaldamento smette di funzionare solo sul vostro piano. Avete un bambino piccolo in casa. Allora voi che fate?

Chiamate l’amministratore. E l’amministratore non risponde. Lasciate un messaggio richiamerà!

E invece non richiama. E intanto in casa si gela. Correte a comprare le stufette. Chiedete agli altri condomini e vi rispondono che ogni volta che c’è un problema lui non risponde e se risponde non risolve. E allora capite che i soliti rompiscatole avevano ragione ma ormai è troppo tardi. Con la vostra delega al voto, l’amministratore è stato rieletto per altri 4 anni. E le previsioni meteo indicano i prossimi 4 anni come i più freddi degli ultimi 50!

Ora, se siete arrivati fin qui vuol dire che siete interessati a capire. Nel tempo il ruolo della nostra Professione si è evoluto molto, ma questa evoluzione non è stata né accompagnata né favorita dal legislatore. La conseguenza è che ora siamo sospesi in un limbo tra chi dice di fare perché legittimati da accordi e strette di mano e chi invece suggerisce di stare attenti perché la legge ci pone dei limiti. Nessuno per ora, sa qual è l’atteggiamento corretto ma noi anziani siamo orientati più verso un atteggiamento prudenziale per non cadere nella trappola delle denunce. E questo basta per essere considerati sovversivi. Qualche giovane collega osserva: ma che c’è di strano, noi operiamo secondo indicazioni del Radiologo. Certo, ma non si è accorto che con la nuova normativa sulla radioprotezione in via di approvazione, il TSRM non è tra le figure che hanno responsabilità sulla radioprotezione (siamo assimilati agli Infermieri). Cosa cambia in soldoni? Semplicemente che non solo faremo proiezioni e protocolli su indicazione dello specialista ma ci verranno date indicazioni anche e soprattutto sulla dose da erogare! Cioè Kv e mAs!!!!

La definizione e il controllo della dose non sarà più una nostra prerogativa facendo così un salto indietro di 50 anni!!! Ciò che va compreso da parte di tutti è che i tempi sono cambiati e la definizione e condivisione di responsabilità è sempre più sfumata. Vi basti sapere che ora le denunce nei confronti dei medici si fanno anche per ritardata diagnosi!

La ricerca spasmodica di corresponsabilità da parte delle assicurazioni, la legge 24/2017 ci introducono in uno scenario nuovo. Scenario del quale nessuno di noi è in grado di prevederne gli sviluppi. In questa fase di grandi cambiamenti la Federazione non si è mostrata, a mio parere, né pronta né reattiva. Tranne nell’imporci, unica in Italia, l’assicurazione obbligatoria. E qui altri scenari si aprono. Per esempio: se l’azienda per cui lavoriamo ci chiederà il certificato di assicurazione e noi presenteremo un certificato intestato ad una Federazione, come risponderà l’azienda visto che la legge impone che sia individuale quindi intestato a noi? Questi sono alcuni dei punti sulla base di quali abbiamo espresso le nostre motivate perplessità. La maggior parte di noi anziani è stimato e professionalmente appagato e abbiamo sufficiente esperienza per tenerci lontano dai guai. Anche se nessuno è al sicuro in Italia. Ma voi giovani dovreste imparare a porvi più domande e a cercare le risposte ovunque ci siano persone disposte a darvene.

Siate più partecipativi in modo da farvi una opinione che prenda forma dall’ascolto di più opinioni.

Se sentite qualcuno che urla, ascoltate cosa dice.

Magari non è lui il matto>>.

Stefano Santucci

 

Una risposta a “È possibile che l’atteggiamento critico nei confronti della federazione di alcuni di noi anziani possa non essere compreso: RIFLESSIONI”

  1. Concordo al 100% . Gli aspetti critici non devono mai spaventare, occorre sempre valutarli e decidere poi di porre in essere gli sviluppi o di non considerarli.
    Purtroppo la Federazione non ha mai preso in considerazione chi criticava e poneva altenative o modifiche. Questo ci ha portato al caos giuridico \ normativo, per ora. In futuro la decimazione totale della nostra professionalità

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