COME DIVENTARE SONOGRAPHER E LAVORARE NEL REGNO UNITO

Continua l’informazione sulla Professione di TSRM all’estero grazie alla pubblicazione sul sito della Consulta Nazionale TSRM, di articoli scritti da colleghi che riportano la loro esperienza e i loro suggerimenti per il riconoscimento della Laurea TRMIR e su come cercare lavoro all’estero.

Un primo articolo “LAVORO E RICONOSCIMENTO DELLA LAUREA NEL REGNO UNITO, è stato pubblicato il 24/06/2014 al seguente link: http://consultatsrm.altervista.org/lavorare-riconoscimento-laurea-nel-regno-unito/

Un secondo articolo “LAVORARE IN FRANCIA E COME FARSI RICONOSCERE LA LAUREA IN TRMIR” è stato pubblicato il 10/11/2014 al seguente link: http://consultatsrm.altervista.org/lavorare-in-francia-come-farsi-riconoscere-laurea-trmir/

Qui di seguito potete leggere il terzo articolo scritto dal collega Fabrizio D’Abate sul percorso formativo-professionale del Sonographer nel Regno Unito.

Fabrizio già in passato si è dimostrato generoso e aperto nei confronti di noi TSRM consentendo a due nostri colleghi di fare un’esperienza professionale nel Regno Unito.

Un quarto articolo dal titoloCOME DIVENTARE CARDIAC PHYSIOLOGIST (SONOGRAPHER) IN UKscritto dal collega Alessio De Luca, Chief Cardiac Physiologist presso il Colchester General Hospital, è possibile leggerlo al seguente link: http://consultatsrm.altervista.org/come-diventare-cardiac-physiologist-sonographer-uk/

Buona lettura e buon anno nuovo

Come diventare sonographer in UK

Salve a tutti,

sono Fabrizio D’Abate, sonographer accreditato nel Regno Unito, specializzato nell’applicazione degli ultrasuoni in medicina vascolare, qui in UK Clinical Vascular Scientist.

Lavoro presso il prestigioso istituto di Chirurgia Vascolare del St George’s hospital di Londra sotto la direzione del Prof. Thompson e del Prof. Loftus.

Sono uno dei responsabili dell’imaging vascolare e partecipo attivamente in diversi progetti di ricerca e meeting multidisciplinari.

Su invito del collega Francesco Sellitti, sono qui per raccontarvi dell’iter formativo/professionale che mi ha portato a rivestire l’attuale incarico e a parlarvi di come diventare sonographer in UK.

Come sono diventato sonographer e perche’ ho lasciato l’Italia?

Ho studiato Biologia con indirizzo fisiopatologico all’Università dell’Aquila e successivamente una Laurea Specialistica di due anni in Diagnostica medica con ultrasuoni presso l’Università di Firenze, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Biotecnologie Mediche.

Tale corso di laurea specialistica aveva come finalità quella di formare la figura professionale del sonographer in Italia.

Il primo anno abbiamo frequentato diversi ambulatori di ultrasonologia: vascolare, cardiaco e medicina interna e al termine di tale anno abbiamo scelto la specializzazione; io mi innamorai della medicina vascolare.

Nonostante l’alto profilo professionale acquisito con tale laurea specialistica, il mercato del lavoro italiano non era (e pare non essere) ancora pronto ad accoglierci.

Inizialmente ho lavorato per due anni sotto la direzione del Prof. Castellani, un grande cardiologo che ha creduto in me e che mi ha insegnato non solo l’ultrasonologia vascolare ma la medicina vascolare in generale.

Dopo un po’ di mesi di riflessione mi decisi a partire con destinazione il Regno Unito. L’unico problema era l’inglese, non ero pronto per poter lavorare con dei pazienti inglesi.

Prima di partire ho fatto tradurre il miei certificati di laurea dal tribunale di Firenze, fatto un corso di BLS e corso di inglese IELTS dato che parecchie universita’ e ospedali lo richiedevano.

Mi trasferii il primo anno presso un centro di ricerca in Medicina Vascolare, Università di Exeter, dove ho studiato le complicazioni macro e micro-vascolari del diabete con ultrasuoni e soprattutto la lingua inglese. In questo primo anno mi sono anche preparato per l’esame di stato per diventare un sonographer accreditato e per potermi iscrivere al registro degli ecografisti vascolari del Regno Unito.

Per quanto riguarda i miei titoli di studio non mi fu chiesto nessun tipo di equipollenza. Ho altri colleghi sonographer qui in Inghilterra provenienti dall’Italia e non hanno avuto nessun tipo di problema con la loro laurea.

Mi sembra di capire che qui in UK basta che hai un titolo di studio in ultrasonologia e buone competenze poi spetta a loro formarti.

L’anno successivo ho partecipato ad un concorso per un posto da strutturato come ecografista vascolare al St George’s hospital di Londra. Il concorso avviene tramite colloquio e vi si accede facendo domanda su www.jobs.nhs.uk.

Superata la prima parte teorica del concorso mi invitarono di nuovo per una seconda parte pratica nella quale dovetti esaminare quattro pazienti con diverse patologie dei distretti venosi e arteriosi.

Dopo due settimane la grande notizia dell’assunzione ed ora eccomi qui.

Come si diventa sonogrpaher in UK?

Per diventare sonographer in UK c’è un iter formativo ben delineato (come la Laurea specialistica/magistrale italiana) dove è previsto per lo studente una retribuzione (borsa di studio) degna di nota, un po’ come in Italia le scuole di specializzazione di medicina dove gli specializzandi sono retribuiti.

Ci sono quattro percorsi specialistici: vascolare, cardiaco, medicina generale che generalmente include il distretto muscolo-scheletrico e l’addome e, infine, ostetricia e ginecologia.

Prima di accedere alla Laurea Specialistica (Master degree) bisogna aver acquisito una laurea di base (Bachelor degree). Generalmente una laurea in tecniche di radiologia vi dara’ maggiori possibilita’ di accesso alla specializzazione in ultrasuoni in medicina generale mentre una laurea in fisiologia clinica o biologia umana alla specialita’ in ecografia vascolare e cardiaca. Per la specialita’ di ecografia in ostetricia e ginecologia generalmente basta una laurea in ostetricia, tuttavia con tutte le bachelor degrees sopra menzionate e’ possibile avere accesso a tutte le specialita’ ecografiche.

Nonostante cio’, se hai studiato fisiologia clinica le tue basi saranno piu’ idonee per la specialita’ in cardiologia e vascolare piuttosto che per un imaging statico come quello muscolo-scheletrico e addominale etc.

Recentemente la modernizzazione delle carriere ha portato allo sviluppo di un nuovo percorso di laurea specialistica di tre anni (STP training, vedi link a fine relazione) dove si accede tramite concorso pubblico. Questo nuovo tipo di laurea specialistica prevede un periodo di rotazione di tre mesi in diversi dipartimenti durante il primo anno e dal secondo anno inizia la specialita’ scelta dal candidato. La specialistica si conclude con un esame di stato e una tesi di laurea.

Ogni specialita’ ha un esame di stato diverso e un diverso registro (albo professionale) a cui iscriversi dopo il superamento di tale esame.

Per quanto riguarda il vascolare l’esame di stato e’ piu’ difficile in quanto ci sono due prove scritte e una prova pratica con un esaminatore interno e uno esterno; per tutte le altre specialistiche generalmente e’ sufficiente un esame scritto e la presentazione di alcuni casi clinici.

Alcuni dipartimenti offrono un training on jobs, ossia vi danno la possibilita’ di specializzarvi mentre lavorate come ecografista, ovviamente con una retribuzione piu’ che dignitosa, dandovi la possibilita’ di frequentare il master degree. Suddetti training sono generalmente pubblicizzati su www.jobs.nhs.uk sotto la voce trainee sonographer.

Se si viene dall’estero con una laurea specialistica in ultrasonologia si puo’ fare domanda ai concorsi pubblici e in caso di vincita sara’ lo stesso dipartimento a indirizzarvi su come e quando affrontare l’esame di stato.

In parecchi dipartimenti si puo’ lavorare senza aver superato l’esame di stato ma sotto supervisione dei colleghi senior.

Cosa fa il sonographer in UK?

Fare il sonographer in UK e’ davvero gratificante.

Vi parlero’ del sonographer vascolare in quanto tale e perché rappresenta la mia esperienza personale.

Il titolo di sonographer vascolare e’ stato recentemente cambiato in Clinical Vascular Scientist (Fisiologo Vascolare Clinico). Tale titolo sta a sottolineare la differenza tra un tecnico che esegue soltanto l’acquisizione delle immagini e un clinical scientist a cui spetta anche l’interpretazione e refertazione autonoma dei propri risultati senza supervisione del chirurgo vascolare.

Il vascular scientist ha un’ampia conoscenza della medicina vascolare: anatomia, fisiopatologia, semeiotica, presentazione clinica e soprattutto della chirurgia vascolare e terapia conservativa. I nostri chirurghi vascolari operano in molti casi sulla base dei soli nostri esami ecografici senza una seconda modalita’ radiologica.

Come vascular scientist siamo chiamati a partecipare attivamente a meeting multidisciplinari, giro visite e veniamo coinvolti nelle decisioni terapeutiche discutendo con il chirurgo il miglior approccio terapeutico, chirurgico e non.

I nostri chirurghi vascolari hanno un’alta considerazione della nostra professione e fanno grande affidamento sulla nostra esperienza e competenza.

Come vascular scientist siamo esperti nell’esecuzione di un vasto numero di ecografie nei diversi distretti anatomici e siamo responsabili per il follow up di endoprotesi aortiche e bypass graft. Effettuiamo monitoraggi della circolazione cerebrale durante endarterectomia carotidea, echo guida durante procedure di fistuloplastica e chirurgia delle vene varicose. In alcuni centri, sono gli stessi vascular scientist ad effetturare procedure interventistiche minori come Clarivein. Questa sembra essere la prossima tappa per i sonographer in UK, ossia un approccio piu’ terapeutico-interventistico della professione. In alcuni stati degli Stati Uniti d’America ha preso piede la professione cardiovascular interventional scientist, ossia un professionista sanitario che aiuta l’interventista medico nelle procedure endovascolari, elettrofisiologiche e angiografiche. Qui in UK i cardiac sonographer effettuano echo stress insieme all’infermiere, prove da sforzo, monitoraggio e programmazione di pacemaker.

Il dipartimento dove lavoro ha un bacino di utenza molto ampio e da priorita’ a specialita’ come la Stroke unit, dipartimento di emodialisi e pronto soccorso, oltre che la chirurgia vascolare, effettuando circa 8000 esami ecografici ogni anno.

Come vascular scientist abbiamo la nostra societa’ scientifica che ci rappresenta (SVT: society of vascular technology of Great Britain and Ireland).

La ricerca e’ un altro aspetto importante del nostro lavoro e spesso si riesce a far parte di progetti di ricerca molto interessanti. Grazie al mio dipartimento sto per pubblicare diversi articoli su malattie rare come l’endofibrosi iliaca e un articolo sull’imaging delle endoprotesi aortiche.

Chi dovrebbe fare l’ecografista?

Fare l’ecografista non e’ un lavoro semplice, e’ una passione e come tale ha bisogno di completa dedizione.

Durante il mio tirocinio in Italia ho visto specializzandi medici provenienti da diverse branche passare un periodo di soli tre mesi in ambulatorio di angiologia e poi eseguivano esami ecografici.

L’ecografia, a mio avviso, e’ una metodica che, come in UK e in altri paesi, assolutamente accessibile a tutte le professioni bio-mediche e sanitarie, dall’infemiere ai tecnici sanitari e al medico.

L’ecografia puo’ darti una visione piu’ ampia ed esserti da guida anche nelle procedure piu’ semplici come la cannulazione. Avere le basi per perfezionare il proprio operato clinico e’ pero’ ben diverso dall’essere un’esperto della metodica.

In Italia, almeno per quanto riguarda il vascolare, non esiste un vero e proprio percorso formativo. Qui in Inghilterra il sonographer e’ ben affermato e garantisce un servizio di alta eccellenza.

I sonographer in UK, come in numerosissime parti del mondo più avanzato nell’organizzazione sanitaria, sono maestri nella metodica, fanno ricerca, sono professori universitari e scrivono articoli e libri. In Italia il sonographer, a mio avviso, e’ visto come una minaccia e fa fatica a nascere ed affermarsi.

Formare una figura professionale che acquisisce delle immagini che verranno successivamente refertante da un medico non ha senso, bisogna formare specialisti della metodica ecografica, bisogna formare una figura sanitaria con solide competenze e conoscenze cliniche e padrona della metodica.

La resistenza esercitata dalla classe medica italiana contro l’affermarsi del sonographer e’ principalmente di natura politico-economica.

Per fare un esempio, un chirurgo vascolare in Inghilterra opera chirurgicamente per l’80% della sua attivita’, il restante tempo lo dedica allo studio e alla ricerca; in Italia e’ probabile che troviate un chirurgo vascolare (o altro medico specialista) a fare esami Doppler un giorno si e uno no.

Un’efficace ed efficiente ottimizzazione delle risorse, compreso quelle professionali sanitarie, potrebbe ridurre le liste d’attesa, aumentare la qualita’ del servizio anche impiegando i medici in attività maggiormente finalizzate alle attività diagnostico-terapeutiche e movimentare il mercato del lavoro.

In Inghilterra non conta il titolo ma quello che sai fare.

Il mio sogno?

Il mio sogno piu’ grande, a parte quello di diventare un chirurgo vascolare, e’ la nascita in Italia di una Laurea Specialistica in Ecografia, aperta a tutte le professioni bio-medico-sanitarie, che non sia vista come una minaccia ma come una risorsa per la società, che non ci costringa ad andare via dal nostro Paese.

Per diventare ecografista non è sufficiente, a mio avviso, solo un anno di master (che costituisce comunque un buon punto di partenza), sono necessarie basi solide, teoriche e pratiche, come l’approfondimento dell’anatomia, della fisiopatologia, della semeiotica oltre alle conescenze di fisica degli ultrasuoni e della tecnologia ultrasonografica; bisogna conoscere le malattie prima di evidenziarle e diagnosticarle, bisogna fare migliaia di esami prima di considerarsi un esperto.

Ho eseguito fino ad ora piu’ di 5000 esami ecografici e ho la sensazione che ho ancora molto da imparare.

In sostanza, prima di risolvere un problema bisogna conoscerlo nei minimi dettagli; una volta trovato il problema, il medico deve poi risolverlo.

Vi scrivo qui di seguito alcuni siti che possono esservi di aiuto.

In bocca al lupo a tutti per questo nuovo anno.

Fabrizio D’Abate

Senior Clinical Vascular Scientist

St George’s Vascular Institute, London.

Appendix

http://www.nhscareers.nhs.uk/explore-by-career/healthcare-science/education-and-training/nhs-scientist-training-programme-%28stp%29/ (STP training)

http://www.nhscareers.nhs.uk/explore-by-career/healthcare-science/careers-in-healthcare-science/careers-in-physiological-sciences/cardiac-sciences/ (cardiac sonography)

http://www.nhscareers.nhs.uk/explore-by-career/healthcare-science/careers-in-healthcare-science/careers-in-physiological-sciences/vascular-science/ (vascular sonography)

http://www.kcl.ac.uk/prospectus/graduate/medical-ultrasound (general ultrasound and obs and gynecology)

https://www.jobs.nhs.uk/ (motore di ricerca per concorsi pubblici)

http://www.bmus.org/intro/home.asp (British Medical Ultrasound Society).

http://www.svtgbi.org.uk/ (The Society for Vascular Technology of Great Britain and Ireland).

http://www.bsecho.org (British Society of Echocardiography)

Altri articoli attinenti:

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11 Risposte a “COME DIVENTARE SONOGRAPHER E LAVORARE NEL REGNO UNITO”

  1. Il problema degli esami Doppler fatti dai chirurghi vascolari è il seguente: se il chirurgo si priva di una importante fonte di reddito quale il Doppler pensi che lo Stato o il paziente sia disposto a pagargli 20.000 euro per un intervento sulla aorta addominale? La verità è che da noi i medici che fanno la medicina come me che comunque risolvono il problema, non li vogliono pagare il giusto! Ecco perchè si devono fare i Doppler. Capito? Tante care cose!

  2. Non ho ben compreso, comunque personalmente ritengo che il medico debba fare bene il medico (indicare una corretta diagnosi e prescrivere una terapia efficace, anche chirurgica) e il tecnico debba fare bene il tecnico (produrre, fra le altre cose, informazioni diagnostiche cirrette): l’ultrasonologia è senz’altro un’indagine che può e deve condurre bene il tecnico per consentire al medici di impiegare il proprio sapere molto (molto più ricco) per quello che ho descritto prima ovvero per fare diagnosi e prescrivere terapia.
    Nelle sue osservazioni non emergono elementi fondamentali per una società avanzata come vorrebbe essere la nostra: la centralità della persona paziente e cittadino al tempo stesso, che paga le tasse, nel primo caso richiede salute e nel secondo caso efficienza e economicità delle prestazioni che devono essere erogati con il contributo di tutti (del gruppo), integrazione fra le diverse professionalità e interlocuzione fra questi.
    Potremmo essere (in Italia) una società evoluta veramente nel segno della fraternità e del rispetto fra tutti.
    Buona giornata.

  3. Apprezzo l’onestà del dottore, tuttavia non condivido il pensiero. Non capisco come mai uno specialista come me con 10000 esami alle spalle non possa essere impiegato nella sanità italiana. Sicuramente avrò più esperienza io di qualsiasi chirurgo vascolare dato che faccio ecografie dalle 9 alle 6 tutti i giorni in uno degli ospedali più grandi del Regno Unito per gli ultimi 9 anni dove vediamo i casi più complicati. Quello che vogliamo noi non è l’attività privata ma un riconoscimento della nostra figura da impiegare in ambito ospedaliero. Potremmo esservi di grande aiuto. I miei chirurghi vascolari considerano il nostro lavoro essenziale per la loro pratica. Il conflitto di interesse e una gestione mediocre delle strutture sanitarie sono il male più grande dell’Italia e chi paga siamo sempre e solo noi giovani. Lei parla di 20000 euro mancanti, io qui le parlo di un intera classe di lavoratori che per il bigottismo italiano si vedono costretti a espatriare all’estero? L’unico paese dove non esiste il sonographer è L’Italia. Non mi sembra che l’Inghilterra, America, Australia siano indietro rispetto all’Italia. Buona giornata a tutti

  4. Buongiorno Fabrizio,
    Vincent manipulateur échogaphiste francese. Ho cappito completamente il tuo pensiero ( quello dell’articolo in generale), il sistema francese fra nascere et crescere questa nuova professionne connoscendo le nostre capacita, con échographistes que lavoravanno da piu di 20 anni in totale autonnomia ma senza diploma. Oggi cè ne uno, pèro ristringge l’attivita a solo aquistare immagini, senza intendere una qualsiasi nozione interpretativa…o que abbiamo da fare a una grande buggia, o schyzofrenia, non so..
    peggio che l’Italia mi sembra…qua in Francia.

  5. Ciao Vincent, benvenuto nella nostra comunità! E grazie per il tuo intervento.
    Se te la senti di scrivere un articolo da pubblicare su qusto blog, io penserò poi a farlo tradurre da alcuni nostri colleghi che lavorano in Francia. A proposito, sono Francesco Sellitti e amministro questo sito web.
    Anche altri colleghi di altri Paesi si stanno connettendo con la nostra lista e potremmo tutti insieme creare un Gruppo internazionale che sostenga l’Istituzione ufficiale della nostra Società scientifica europea per avviare tutti insieme un processo di uniformità formativa almeno nell’Unione Europea.
    Potresti scrivere, come ha fatto Fabrizio, un articolo sul manipulateur échogaphiste francese. Grazie e a presto.

    Ciao Vincent, bienvenue à notre communauté! Et merci pour votre intervention.
    Si vous avez envie d’écrire un article qui sera publié sur le blog de qusto, alors je vais penser à elle traduite par certains de nos collègues de travail en France. Soit dit en passant, je suis Francesco Sellitti et administrer ce site.
    D’autres collègues d’autres pays se connectent avec notre liste et nous avons pu ainsi créer un groupe international qui soutient la création officielle de la société européenne scientifique pour commencer ensemble une uniformité du processus de formation au moins dans l’Union européenne.
    Vous pouvez écrire, tout comme Fabrizio, un article dans le français manipulateur échogaphiste. Merci et à bientôt.

  6. Carissimo Vincent,
    mi fa piacere leggere il tuo commento e ti sarei grato se potessi scrivere sulla vostra situazione in Francia. Sarebbe davvero interessante creare un gruppo Internazionale ed avere come esempio quello anglosassone, ormai ben stabilito da anni. Uniti si può’ far tutto.

  7. Caro Fabrizio,
    Vengo di finire di scrivere un articolo su l’evoluzione della professionne di tecnico ecografista in Francia e mi sono un po inspirato della tua esperienza straniera per dare un punto positivo. Mi piacerebbe avver il tuo mail e far te lo leggere.
    Come avevo scritto prima il tecnico ecografista in Francia si fa con il diploma di tsrm completato di un diploma unversitario di un anno (D.U inter-universitaire en échographie). Il primo esame si fa misto tecnici è medici, dopo due altri son proprii ai tsrm con la menzione “ecografia di acquisizione”, che finalmente ristringge le nostre responsabilità.
    Siamo costretti a lavorare sotto responsabilita del medico anche se firmiamo con lui i resultati.
    Ultimamente e stato in Francia une reforma della sanita. La legge prevede addesso una formazione tipo master per i professionnisti della sanita(infermiere,tsrm,fisiotherapisti…), per chi vuole avvere una “advanced practice”, pero questo modo di esercito inspirato degli paesi anglo-saxonni, e stato mal tradutto, volontarmente degli deputati, che qua sono al 20% vecchi medici…
    Praticamente non concernera esercizzi speficchi come l’ecografia…sara piuttosto un titolo che una professionne questa “pratique avancée”, con carratterristiche di management, consiglio, ricerche…verso il seguito delle malatie chroniche come il diabeto…cancer, cose del genere.
    Dunque per noi ecografisti francesi, nulla evoluzione in perspettiva.
    Conclusione Fabrizio : tutti via in UK!! lol!

  8. Ciao Vincent, ti rinnovo l’invito a condividere anche in questo blog il tuo articolo anche per incominciare a fare gruppo e portare insieme in Europa la battaglia per un sonographer che possa esercitare in ugual modo almeno nella Unione europea.

  9. Ciao Vincent, sono curioso di leggere il tuo articolo e sarebbe interessante condividerlo su questo blog. So benissimo che sarebbe più’ facile andare tutti in UK ma sarebbe davvero un peccato e uno spreco per i nostri Paesi non poter usufruire di professionisti come noi. Sono d’accordo con Francesco, dobbiamo cercare di affermare la nostra professione e portarla ai livelli anglosassoni. E poi in UK non si mangia cosi’ bene come in Francia e Italia LOL!! Io sto finendo un altro articolo che Francesco mi ha chiesto di scrivere. Francesco potresti mandargli la mia email? Grazie

  10. salve io sono un perfusionista (tecnico di cardiologia e cardiochirurgia) non ho il master in ecocardiografia l’iter lavorativo e lo stesso.

    grazie

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