CHE GRANDE DELUSIONE!

1 marzo 2015 – Informativo 3/2015 – Che grande delusione!

Abbiamo ricevuto una comunicazione da parte del Presidente del Collegio di Milano – Como – Lecco – Lodi – Monza Brianza – Sondrio con la quale siamo stati informati che, intende costruire un gruppo dirigente in occasione delle elezioni per il rinnovo del nuovo Comitato Centrale della Federazione Nazionale TSRM che si terrà nei giorni 13-15 marzo p.v. a Roma, con un programma (Documento programmatico) che vorrebbe essere innovativo e di cambiamento (“… iniziare una nuova stagione che provi a dare soluzioni concrete ai dubbi e alle necessità di 26.000 Professionisti Sanitari TSRM”).

Alla fine delle successive osservazioni che proponiamo come contributo alla lettura e al dibattito, troverete il link dove scaricare il programma.

  • Intanto ci duole rilevare che anche il Dr. Catania (Presidente Collegio TSRM Milano) e il suo gruppo di sostegno condividono, con il Presidente uscente Beux, la bontà dell’Intesa sul management delle indagini in diagnostica per immagini, dove si afferma che l’ultima parola spetta al medico radiologo, anche su un semplice esame di radiologia convenzionale, in particolare su:
  1. quale tecnica utilizzare;
  2. quale dose di esposizione erogare;
  3. in quale sala Rx eseguire la radiografia.

Questo, a nostro avviso come più volte ribadito, ci riporta tutti indietro di 50 anni; se poi possa ridare dignità alla nostra professione e sia segno di cambiamento, lo lasciamo giudicare a ciascuno di voi.

  • Per quanto riguarda la modifica del D.lgs 187/2000 che si è reso sempre più urgente anche alla luce della recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli-Venezia-Giulia che non solo ne ha confermato la validità, ma per la prima volta ha condannato un’Azienda sanitaria pubblica per il mancato rispetto della stessa, sottolineando lo stato di sostanziale illegalità nel quale i TSRM sono costretti ad operare (la sentenza è reperibile al seguente link: http://consultatsrm.altervista.org/tsrm-tutti-fuori-legge/). Su questo argomento, la proposta di soluzione del Presidente Dr. Catania prevede tempi biblici, poiché richiede:
    1. la costituzione di una commissione di esperti tramite bando pubblico;
    2. lo studio della nuova direttiva europea;
    3. lo studio e l’avvio di una proposta di Legge;
    4. chissà quando (e se ci sarà) un’interlocuzione con coloro che legiferano;
    5. non viene altresì tenuto in nessun conto il lavoro già fatto e avviato dall’attuale Comitato Centrale che, di errori ne ha fatto davvero tanti, ma ha anche da tempo avviato uno studio organico del problema con uno stato dei lavori già avanzato.

Vogliamo far notare che è possibile che la Magistratura, nel frattempo, intervenga in altre strutture su tutto il territorio nazionale per verificare la legalità dell’operato nelle radiologie.

  • Per quanto riguarda la crescita professionale in termini di competenze da acquisire, ci viene proposto un allungamento del Corso di Laurea a 4 anni! A questo proposito:
    1. non si capisce se in tal modo intendono ridurre (artificialmente) la disoccupazione/inoccupazione “parcheggiando” i nostri giovani colleghi studenti un anno in più nelle università;
    2. ancor più ci appare evidente che si ignora la Norma vigente sulla riforma universitaria, avviata già dal 1999 (DM 509/99) che ha abolito le vecchie lauree di 4 anni, istituendo la Laurea “professionalizzante” (180 CFU-3 anni) in tutte le Facoltà oggi denominate Scuole, la Laurea Magistrale con finalità di specializzazione in settori specifici (120 CFU – 2 anni) e la Laurea Magistrale a ciclo unico non inferiore a 300 CFU – 5 anni e non superiore a 360 CFU – 6 anni. Infatti non a caso era questo il percorso che noi della Consulta Nazionale TSRM abbiamo proposto anche per lasciare libertà agli studenti (finalità della riforma) di fermarsi alla Laurea di primo livello professionalizzante o di proseguire in un percorso di competenze specialistiche (quel percorso che noi abbiamo indicato nella nostra area come Lauree clinico-specialistico professionalizzanti). La norma attuale con il c.d. 3+2 consente di acquisire davvero competenze specialistiche che, con l’attuale classificazioni delle professioni, secondo un modello uniforme in tutta Europa, ci porterebbero davvero alla pari di tutte le altre professioni intellettuali (art. 3, comma 6 del Decreto 22 ottobre 2004, n. 270: “Il corso di Laurea magistrale ha l’obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici“).
    3. Inoltre ci si dimentica che le Lauree di primo livello sono la diretta trasformazione dei Diplomi universitari (Legge 341 del 1990, che all’art. 2 dice che questi corsi di studi non possono essere inferiori a 2 anni e non superiori a 3 anni);
    4. Ancor più incomprensibile risulta l’omissione (per chissà quale motivo) dell’esistenza della Legge 43 del 2006 che già prevede, senza obbligo per nessuno, di completare e migliorare le proprie competenze mediante i Master universitari di I e II livello che sono a tutti gli effetti Corsi di Studi universitari con valenze professionali riconosciute dalla Legge e riconosciuti anche all’estero. Infatti, il corso di Master universitario è già di specializzazione (Legge 43/2006, art. 6 comma c: “professionisti (sanitari) specialisti in possesso del master di primo livello per le funzioni specialistiche rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”, e s.m.i.) già riconoscibile all’estero come competenze acquisite in un ambito scientifico.
  • Per quanto riguarda i rapporti con le Istituzioni, ci preme sottolineare che:
    1. sia Beux e il suo gruppo, sia Catania e il suo gruppo sembrano dimenticare o non avvedersi che gli interlocutori privilegiati devono essere primariamente gli Organi Legislativi e le Associazioni per la tutela e la difesa dei cittadini;
    2. l’organo legislativo, perchè governa ed organizza la società italiana: in particolare è necessario interloquire non solo con i leader politici (Segretari e legali rappresentanti) ma anche con i gruppi parlamentari della Camera e del Senato e le stesse rappresentanze politiche regionali; essi, con difficoltà sempre maggiore, devono conciliare sostenibilità economica con qualità dei servizi da erogare, amministrando direttamente sul territorio la sanità pubblica; essi dunque sono i veri interessati ad intrattenere con noi un rapporto costruttivo, ed in questo spazio sarà possibile per noi dare il nostro contributo esercitando davvero compiutamente il mandato richiesto dalla nostra professione;
    3. nel programma proposto, inoltre, non si parla di interlocuzione e sinergia con le Associazioni per la tutela dei cittadini che pure hanno una capacità di determinare e favorire l’approvazione delle Leggi: in loro troveremmo validi e convinti sostenitori perché si sono già resi conto che chi è penalizzato da tutta questa situazione assurda, è il cittadino, siamo noi cittadini.
    4. A questi interlocutori principali (rappresentanze politiche e associazioni per la difesa dei cittadini) è necessario presentare un progetto credibile che metta in luce in modo chiaro e concreto come l’applicazione del nostro profilo professionale, senza catene, lacci e lacciuoli, renderebbe il SSN/SSR efficace, efficiente e sostenibile, risolvendo anche parte dei problemi occupazionali dei nostri più giovani colleghi.
    5. certamente non si può prescindere da un costruttivo dialogo con i rappresentanti della così detta “area radiologica” (medici radiologi, medici radioterapisti, medico nucleare e fisici medici). Con essi lavoriamo a stretto contatto, e ad essi è necessario far capire che non è più il tempo “degli dei e della plebe”. Al contrario, è il tempo in cui ci sono professioni che insieme devono, senza titubanza, contribuire alla salute dei cittadini nel rispetto e considerazione reciproca. Non è più accettabile che un medico faccia il lavoro di tecnico. Non è più possibile considerare e confondere l’Azienda pubblica con il “Sig. Pantalone”, che tanto paga comunque. Infine, non è tenendo alla catena i TSRM che i medici della nostra area risolveranno i loro più o meno manifesti problemi e crisi di identità. Il mondo si è evoluto, le scienze bio-mediche si sono evolute, in una tale realtà non si può bloccare una intera società costringendola a vivere come se si fosse ancora nel medioevo per egoistiche ragioni di parte. La conoscenza è stata ed è tuttora spesso negata ai TSRM per dubbi o presunti motivi di inutilità. Oggi, per l’incessante evolversi delle tecnologie impiegate nell’imaging e nelle tecniche radioterapiche, la conoscenza costituisce irrinunciabile requisito per arrivare alla competenza.
  • In ultimo, ma certo non per grado di importanza, non possiamo fare a meno di interloquire ed aggregarci fortemente con i colleghi infermieri e i colleghi di tutte le altre professioni tecnico-sanitarie: il nostro futuro e la nostra crescita professionale in particolare, da un punto di vista normativo (che in Italia è la base di tutto), passa attraverso la crescita di tutta l’area delle “professioni sanitarie tecnico-infermieristiche”. E’ necessario allontanare la suicida tentazione di isolarsi sostituendola con un atteggiamento propositivo e collaborativo, nel rispetto delle competenze dei singoli.
  • Un terzo importante interlocutore trascurato è rappresentato dalle società ed associazioni scientifiche delle altre specialità mediche. Gli ortopedici, i cardiologi, i chirurghi generali e vascolari, ecc., hanno bisogno di una figura professionale come la nostra, il nostro è il profilo professionale che appare davvero essere quello con le maggiori potenzialità.
  • Osserviamo anche che i nostri giovani studenti, spesso validissimi, hanno solo bisogno di avere come guida i TSRM e non i medici: la loro professione sarà quella di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica e non un’altra, siamo noi TSRM i portatori del sapere tecnico, siamo noi i potatori delle conoscenze e problematiche proprie della professione, siamo noi che abbiamo il nostro codice deontologico, siamo noi che ci lavoreremo insieme e in solidarietà, è a noi che spetta il compito gravoso ma bello di formarli e farli crescere.

La Consulta Nazionale per la Professione di TSRM, ritiene che i due contendenti per l’elezione del Comitato Centrale, stiano facendo solo la vecchia e becera politica con il solo fine di occupare le poltrone.

Per tutto quanto sin qui osservato, esprimiamo tutta la nostra grande delusione. Ci aspettavamo IL CAMBIAMENTO, quel cambiamento che noi della Consulta TSRM continueremo a proporre e a perseguire nell’interesse generale non solo della professione ma di tutta la nostra società.

Per scaricare il Documento programmatico del Dr. Catania, clicca il seguente link:

Documento programmatico Federazione dc-2

PER SCARICARE L’INFORMATIVO IN VERSIONE DA STAMPA, CLICCA QUESTO LINK:

Info Professione TSRM 3-2015 Che grande delusione

Una risposta a “CHE GRANDE DELUSIONE!”

  1. Al posto di fare il corso di 4 anni cercate di fare lezioni di psicologia: l’approccio con il paziente e i suoi parenti è fondamentale. I corsi devono essere uniformati in tutta Italia,con ore di tirocinio uguali e materie studiate. Va ridotto l’esubero formativo, riducendo di molto i posti universitari.

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